L’amministrazione Villani chiarisce: “attivati i servizi sociali per trovare una soluzione abitativa”
Sta facendo discutere la vicenda di Mariagrazia Italiano, 59 anni, vedova, che negli ultimi giorni è stata notata spesso seduta davanti al portone del Comune di Capua, in attesa di una soluzione abitativa. La donna, che per circa vent’anni ha vissuto in un alloggio popolare in via Corte della Bagliva, è stata sfrattata lo scorso dicembre a causa delle condizioni fatiscenti dell’edificio, giudicato pericolante.
A chiarire la situazione è direttamente il sindaco Adolfo Villani, contattato telefonicamente: “La nostra amministrazione ha già attivato i servizi sociali per seguire il caso della signora Italiano. Non siamo stati inerti, anzi: abbiamo provveduto a ospitarla per diversi mesi in una struttura ricettiva, a spese del Comune, proprio per non lasciarla sola. Il problema nasce da molto più lontano, da anni di incuria. La casa da cui è stata sgomberata era in condizioni disumane, con infiltrazioni d’acqua tanto gravi da far piovere all’interno. Lo sgombero è stato un atto obbligato.”
Villani ha inoltre sottolineato che l’appartamento popolare originariamente assegnato alla signora è tuttora occupato abusivamente da un’altra famiglia, situazione che l’ente sta affrontando attraverso i canali legali. “Stiamo lavorando – aggiunge – non solo per il singolo caso, ma anche per una revisione generale degli alloggi popolari, sia per quelli occupati senza titolo che per quelli inadempienti sul piano dei pagamenti.”
La vicenda di Mariagrazia, in effetti, è diventata simbolo di un sistema complesso e spesso paralizzato da lungaggini burocratiche. Secondo alcune testimonianze raccolte tra i cittadini, la donna avrebbe anche parenti prossimi, tra cui dei figli, il che lascia perplessi sulla scelta, o la necessità, di trascorrere le giornate davanti al municipio. Di notte, infatti, la signora dormirebbe a casa dei figli. L’amministrazione assicura comunque che il caso resterà al centro dell’attenzione finché non verrà individuata una soluzione abitativa stabile, nel rispetto della dignità della persona e delle norme. Nel frattempo, i servizi sociali stanno monitorando da vicino la situazione.