Avevano ricevuto la telefonata più temuta: “Vostro padre è morto, arresto cardiaco”. Due sorelle di Ripalimosani si sono precipitate all’ospedale “Cardarelli” sconvolte, accompagnate dall’agenzia funebre già allertata. Ma quando erano ormai dentro il reparto, è successo l’impensabile. Una delle due ha ricevuto una chiamata. Sul display: “Papà”. Ha risposto tremando. Era davvero lui. Vivo. E tranquillo. “Ma come mai non venite?”, ha detto l’uomo, ancora nel suo letto d’ospedale, in attesa di essere dimesso. L’ospedale aveva scambiato le cartelle cliniche. L’uomo vivo era stato confuso con un altro paziente, deceduto poco prima. Da lì, l’errore nella comunicazione ufficiale alla famiglia. I medici hanno ammesso lo sbaglio e si sono scusati. Le figlie, ancora sotto shock, hanno deciso di non sporgere denuncia. Ma resta un fatto: una procedura interna sbagliata ha causato un trauma inutile. Bastava una verifica in più.

“Vostro padre è morto”: le figlie arrivano in ospedale con le pompe funebri, ma il padre è vivo
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