Nel mirino del Comitato anche autovelox non omologati, bandi ignorati e piste ciclabili inutili. “Si continua a fare cassa mentre si perdono occasioni reali per migliorare la città”
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Il Comitato Mondragone Bene Comune torna a denunciare le anomalie della mobilità cittadina, in un comunicato stampa che fa il punto su una gestione che, a loro dire, continua a piegare le politiche pubbliche all’unico obiettivo dell’incasso, tra multe a raffica, piste ciclabili inutili e bandi ignorati.
Anche nel 2024, spiegano dal Comitato, Mondragone ha raggiunto un nuovo record nazionale: 6.280.000 euro di sanzioni amministrative per violazioni al Codice della Strada. “Una cifra mostruosa”, scrivono, che equivale a 220 euro pro capite, ben al di sopra di città come Firenze (170,11 euro) e Milano (150,20 euro).
Secondo Mondragone Bene Comune, questo sistema si regge sull’uso di autovelox non omologati, come già evidenziato da un’interrogazione parlamentare del deputato di Fratelli d’Italia Marco Cerreto, tuttora senza risposta. Anche un’interpellanza consiliare avrebbe ricevuto “risposte omissive” dal sindaco, ignorando una lunga giurisprudenza della Corte di Cassazione, che chiarisce come le multe siano valide solo se i dispositivi usati sono debitamente omologati, come previsto dall’art. 142 del Codice della Strada.
Nel comunicato, il Comitato accusa l’amministrazione di ignorare ogni allarme e di utilizzare i proventi delle sanzioni “senza alcuna strategia reale sulla mobilità sostenibile”. E a dimostrarlo, dicono, c’è anche l’ennesima occasione persa: il bando “Bici in Comune”, promosso dal Ministero per lo Sport, l’ANCI e Sport e Salute, che avrebbe permesso ai Comuni di ottenere fondi per progetti di mobilità ciclabile, cicloturismo e valorizzazione del territorio. “Tanti Comuni hanno presentato progetti. Mondragone no”, scrive Mondragone Bene Comune.
Il Comitato critica anche l’incoerenza dell’amministrazione: mentre si costruiscono piste ciclabili pericolose e inutili, si ignorano progetti finanziabili e si continua a puntare su strumenti sanzionatori che, spesso, finiscono per ingrossare i crediti di dubbia esigibilità e danneggiare i conti dell’ente.
Infine, il comunicato riporta un interrogativo ancora aperto: che fine hanno fatto i 2 milioni di euro di multe “scomparse”? Una vicenda sollevata da tempo, anche dalla stampa locale, e su cui nessuno ha ancora dato spiegazioni. Il Comitato chiude segnalando un intervento di Antonio Marfella, presidente di Medici per l’Ambiente Napoli, pubblicato sul Fatto Quotidiano e condiviso come “riflessione amara” sul fallimento delle politiche ambientali in Campania: Per Mondragone Bene Comune, il problema è sempre lo stesso: “un’amministrazione che non impara nulla dal dissesto e continua a gestire il Comune ignorando diritti, buon senso e legalità”.
