
A Sessa Aurunca i nomi degli scrutatori per il referendum di giugno restano un mistero. Il sorteggio è avvenuto, ma l’elenco non è stato pubblicato. Nessuna comunicazione ufficiale, nessuna lista affissa all’albo pretorio, nessun avviso sul sito del Comune. Una scelta anomala, che va a minare la la trasparenza. In passato, come avviene nella maggior parte dei Comuni, i nomi venivano resi pubblici subito dopo l’estrazione. Stavolta no. E c’è chi sussurra che dietro il silenzio ci siano presunti “motivi di sicurezza”. Ma quali sarebbero questi motivi? E perché emergono proprio ora? Se davvero esistono rischi, perché non sono mai stati segnalati negli anni passati? È bene chiarire che eventuali decisioni in tal senso spettano alla commissione elettorale comunale. È stata proprio la commissione a decidere di non rendere pubblico l’elenco degli scrutatori? E se sì, quando lo ha stabilito? Esiste un verbale ufficiale che riporti questa scelta e la motivazione? Perché, almeno questo, dovrebbe essere reso pubblico. Se si è scelto di non pubblicare i nomi, i cittadini hanno il diritto di sapere chi ha preso la decisione, con quali criteri e per quale motivo. Trasparenza non significa solo pubblicare gli elenchi, ma anche rendere accessibili gli atti che giustificano certe scelte. Al momento, di ufficiale c’è solo l’assenza di chiarezza. E il rischio concreto che una procedura semplice e doverosa venga gestita con opacità, e si proliferano sospetti e malumori.