“Il meglio del meglio non è vincere cento battaglie su cento bensì sottomettere il nemico senza combattere” questa frase la troviamo nel libro “l’arte della guerra” antico trattato di strategia militare attribuito, al generale Sunzi, vissuto in Cina fra il VI e il V secolo a.C.. Si tratta probabilmente del più classico, antico e famoso testo di arte militare esistente.
“Prima la forza, poi la pace” frase di Netanyahu seguente all’odierno (26 giugno 2025) attacco a tre siti nucleari in Iran da parte dei cacciabombardieri B-2 americani.

Cosa dobbiamo pensare confrontando le due frasi? Semplicemente che tremila anni non hanno ancora insegnato nulla al genere umano! La storia continua a non insegnare nulla.
Ancora una volta sembra di vedere un film già guardato: il 1° settembre 1939, la Germania nazista, con a capo Adolf Hitler, invase la Polonia senza una dichiarazione formale. Questo atto causò l’inizio della Seconda Guerra Mondiale, uno dei conflitti più devastanti della storia. Naturalmente l’invasione fu giustamente considerata un atto di guerra. Più recentemente il 24 febbraio 2022 le Forze armate della Federazione Russa, invadevano il territorio ucraino segnando così una brusca escalation del conflitto russo-ucraino in corso dal 2014.
A questo punto bisogna solo sperare nel pragmatismo dei nostri politici e soprattutto dei politici dell’Europa Unita.
Se riflettiamo siamo l’unico angolo del mondo in cui non si parla di guerra, nonostante siamo 27 nazioni con 24 lingue ufficiali con la presenza di tutte le religioni esistenti nel mondo e nonostante tutto abbiamo raggiunto un equilibrio. Tocca quindi all’Unione Europea fare ogni sforzo possibile per assicurare la pace nel mondo e quindi ai nostri figli e nipoti.
Come fare? Non esiste una ricetta ma solo far prevalere il “buon senso” però nel dubbio e visto il vento che spira ricordiamoci gli insegnamenti dei Romani e quindi: “Si vis pacem, para bellum” che significa “Se vuoi la pace, prepara la guerra” (450 a.d.). Purtroppo, per scoraggiare un’aggressione e mantenere la pace, è necessario molto spesso mostrare la propria capacità di difesa e, se necessario, di contrattacco. Non si tratta di volere la guerra, ma di creare un deterrente per prevenirla.